Dalla pulizia post incidente alla lotta al virus: M.P.M lancia il nuovo dipartimento sanificazione

Bonificare da virus e batteri i luoghi in cui si vive e si lavora può essere un modo per ripartire più in fretta e lo conferma anche il decreto “Cura Italia” prevedendo delle agevolazioni fiscali non da poco. Lo sa bene l’azienda M.P.M, con sede operativa in via Thomas Edison, ad Osimo, che si è rimboccata le maniche e in poco tempo ha creato una nuova divisione tutta improntata sull’igienizzazione di ambienti interni ed esterni per le amministrazioni e i privati. «Questa emergenza sanitaria – spiega Giancarmine Romanello a capo della sezione – ci ha spinto a realizzare un progetto per combattere virus, muffe e batteri. Da anni lavoriamo in tutta Italia per ripristinare la sicurezza stradale dopo gli incidenti e i danneggiamenti. Per questo abbiamo subito capito l’importanza della procedura. Le contaminazioni, infatti, si possono annidare ovunque: dagli uffici, ai parcheggi, ma anche nelle abitazioni private e nei luoghi di lavoro. In poco tempo abbiamo già ricevuto diverse richieste da studi professionali e pubbliche amministrazioni e ci stiamo attivando affinché l’operazione sia rapida ed ecologica. Utilizzare prodotti ecocompatibili è da sempre la nostra mission. È importante bonificare gli spazi ma rispettando sempre l’ambiente che ci circonda». Sono giorni intensi per questa azienda che lavora attraverso i suoi Centri Logistici Operativi sparsi su tutto il territorio nazionale sia in ambienti indoor che outdoor. «Per gli spazi esterni – prosegue Romanello – ci avvaliamo di disinfettanti nebulizzati appositamente studiati, mentre per gli interni usiamo il perossido d’idrogeno: viene spruzzato negli ambienti chiusi e in poco tempo elimina il 99,9% di microbi e batteri». Inoltre, da segnalare che il decreto Cura Italia prevede il credito d’imposta per chi igienizza gli ambienti: «Bisogna cogliere le opportunità anche nelle difficoltà – conclude Romanello – le misure contenute nel Decreto Cura Italia sono numerose. Tra queste c’è un credito per le spese di sanificazione sostenute per sanificare i luoghi di lavoro. In particolare, allo scopo di incentivare la sanificazione degli ambienti di lavoro ai soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione è riconosciuto, per il periodo d’imposta 2020, un credito d’imposta, nella misura del 50 per cento delle spese di sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro, fino ad un massimo di 20.000 euro».
Pessime condizioni stradali, l’ex vicesindaco interpella il prefetto

La mancata e corretta manutenzione del manto stradale può causare danni fisici agli utenti della strada ed ai loro veicoli, come denuncia l’ex vicesindaco di Salice Salentina Gaetano Ianne. Il manto stradale della cittadina è ridotto in condizioni di degrado ed è stato richiesto perfino l’intervento del prefetto per costringere l’amministrazione a porre rimedio. La situazione è talmente pessima che tutta la viabilità interna risulta compromessa, con conseguenze serissime per la cittadinanza. “Molti automobilisti, a causa di questa situazione, vengono coinvolti in incidenti stradali con conseguenze e danni alle persone, ai veicoli e alle civili abitazioni”. A tutto questo si aggiungono le sempre più numerose richieste di risarcimento da parte dei cittadini che chiedono al Comune di farsi carico dei danni provocati dallo stato di abbandono del manto stradale. Abbiamo preso ad esempio la situazione di Salice Salentina, che potrebbe purtroppo applicarsi a moltissimi altri comuni della penisola. Troppo frequentemente le condizioni della strada sono tali da causare esse stesse incidenti, ed esserne le sole responsabili. Ciò comporta un costo materiale e quantificabile per la comunità, sia in termini di spesa che di vite. La Pubblica Amministrazione deve quindi prestare attenzione alle condizioni del manto stradale non solo per mantenere il minimo decoro e la fruibilità della strada da parte degli utenti, ma anche per evitare che gli utenti stessi possano essere danneggiati dall’utilizzo della strada e che possano far valere il proprio diritto al risarcimento per i danni subìti nel percorrerla. E’ dunque di importanza imprescindibile offrire un manto stradale in ottime condizioni, onde evitare di incappare in responsabilità per danno in caso di incidente. Le condizioni del manto stradale possono peggiorare a causa di un sinistro precedentemente occorso, a causa del quale siano rimasti detriti sul manto stradale, o a causa di naturali agenti atmosferici. E’ d’obbligo per l’Ente proprietario sgomberare l’area da ogni ostacolo che possa causare danno all’utenza del percorso stradale, ed è buona norma affidarsi a professionisti che sappiano come trattare adeguatamente il materiale da asportare, che utilizzino sostanze pulenti ecostostenibili, e che possano offrire un servizio legato alla massima professionalità, efficienza ed efficacia.
Danno da insidia stradale: confermata la responsabilità dell’Ente custode

La Corte di Cassazione si è pronunciata nel mese di gennaio, con la sentenza n. 287 del 13/01/2015, in merito alla responsabilità della Pubblica Amministrazione in caso di incidente stradale causato da detriti. Si è preso a riferimento un incidente stradale occorso ad un utente della strada, motociclista, causato dalla presenza di terra e materiale alluvionale sulla carreggiata. Viene ulteriormente confermata e sancita la responsabilità oggettiva (di cui all’art. 2051 c.c.) per l’Ente proprietario o concessionario della strada in cui l’incidente ha avuto luogo. L’articolo prevede che “ciascuno è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia, salvo che si provi il caso fortuito“, ovvero che “il custode, ossia colui che si trovi nelle condizioni di fatto di controllare i pericoli della cosa in custodia, risponde dei danni, dalla stessa cagionati“. Si è voluto precisare, infatti, che la responsabilità dell’evento, riconducibile a situazioni di pericolo connesse alla struttura e allo stato di manutenzione della strada, è imputabile a chi si trovi nelle condizioni di controllare i rischi inerenti alla cosa stessa, ovvero all’Ente proprietario o concessionario della strada (fatta salva l’ipotesi in cui si accerti che l’utente danneggiato avrebbe potuto percepire o prevedere con l’ordinaria diligenza la situazione di pericolo). La Pubblica Amministrazione o l’Ente proprietario/concessionario della strada aperta al pubblico ed avente quindi la funzione di custode, ha l’obbligo di sorvegliare, controllare e migliorare le condizioni di fruibilità della strada stessa. In caso contrario, risponderà dei danni subiti dagli utenti nell’utilizzo della strada, anche nell’ipotesi in cui non abbia segnalato adeguatamente le condizioni di pericolo. Diviene dunque di primaria importanza offrire un servizio eccellente all’utente della strada, onde evitare di incappare in responsabilità per danno in caso di incidente. Le condizioni del manto stradale possono peggiorare a causa di un sinistro precedentemente occorso, a causa del quale siano rimasti detriti sul manto stradale, o a causa di naturali agenti atmosferici. E’ d’obbligo per l’Ente proprietario sgomberare l’area da ogni ostacolo che possa causare danno all’utenza del percorso stradale, ed è buona norma affidarsi a professionisti che sappiano come trattare adeguatamente il materiale da asportare, che utilizzino sostanze pulenti ecostostenibili, e che possano offrire un servizio legato alla massima professionalità, efficienza ed efficacia.
Chi è il responsabile dei detriti lasciati sull’asfalto?

Il sinistro stradale può verificarsi senza esiti catastrofici per gli utenti della strada: ma per la strada stessa? Cosa succede a seguito di un incidente ai detriti (vetro, plastiche e lamiere) che vengono lasciati sulla carreggiata? Accade spesso: a seguito di una svista banale (mancato dare precedenza, mancato arresto allo stop, sorpasso azzardato) le automobili si scontrano, i conducenti restano illesi ma non così le loro vetture o le infrastrutture stradali. Vengono danneggiate parti delle auto, può verificarsi fuoriuscita di liquidi, possono essere rovinati guardrail, pali della luce, alberi. A seguito della constatazione amichevole le auto vengono puntualmente rimosse, ma i detriti restano nella maggior parte dei casi a terra, diventando fonte di reale pericolo per i successivi utenti della strada. A volte, pezzi di vetro e di plastica vengono accostati al bordo della strada ma, nonostante questa minima attenzione, tale comportamento non è conforme alle prescrizioni di legge. Un caso simile è accaduto a Putignano nella giornata di sabato 7 marzo, nelle prime ore del pomeriggio. Mancata precedenza, gran botto tra le autovetture, conducenti illesi e CID compilato. Tutto è andato per il meglio, non fosse per i detriti abbandonati a lato strada. Il Nucleo Guardia Ambientale, interrogato in merito al comportamento da tenere a seguito di incidente stradale, ha inoltrato segnalazione al comando della Pulizia Municipale per denunciare la situazione in cui verte l’area del sinistro dopo che questo è avvenuto e si è risolto. L’art. 15 del Codice della Strada sanziona il deposito (anche temporaneo) di rifiuti o materia di qualsiasi specie sulla strada stessa, ed individua il responsabile civile extracontrattuale nel conducente (e ne solidalmente obbligato) che ha determinato l’incidente attraverso la propria condotta scorretta. Anche l’art. 161 del Codice della Strada parla di tale responsabilità: viene sanzionata la condotta di chi, non avendo potuto evitare la caduta sull’asfalto di materie viscide, infiammabili o atte a creare pericolo ed intralcio alla circolazione, non abbia provveduto ad adottare tutte le cautele necessarie per segnalare all’ente proprietario della strada o a un organo di pulizia il problema al fine di farlo rimuovere. Il soggetto responsabile deve sobbarcarsi il costo degli oneri della pulizia post-incidente e quindi del ripristino delle condizioni precedenti di sicurezza e viabilità. In base alla normativa contenuta nella parte quarta del Testo Unico Ambientale, inoltre, i rottami derivanti dal sinistro stradale sono a tutti gli effetti rifiuti: in quanto tali, sui soggetti coinvolti nell’incidente incombe l’obbligo di rimuoverli (o segnalare ad enti competenti la loro presenza al fine di farli rimuovere) ed avviare un corretto smaltimento e recupero. (Fonte articolo e foto: informatissimo.net)